Jay Graber e Bluesky: il futuro dei social è decentralizzato
Nell’era dei social network dominati da poche grandi piattaforme, c’è chi lavora per ribaltare completamente il paradigma. Jay Graber, CEO di Bluesky, è una delle figure più interessanti in questo panorama: con un background da sviluppatrice e un forte impegno per la decentralizzazione, Graber ha dato vita a un progetto ambizioso che punta a restituire agli utenti il controllo sui propri dati e sulla propria esperienza online.
Bluesky nasce come un'idea interna a Twitter, ma si emancipa presto per diventare un’iniziativa autonoma, basata su un’architettura completamente diversa: l’AT Protocol (o “Authenticated Transfer Protocol”). Questo protocollo open source permette a diverse applicazioni social di comunicare tra loro, pur mantenendo un alto grado di personalizzazione e autonomia da parte degli utenti.
A differenza delle piattaforme centralizzate come X (l'ex Twitter), Bluesky consente a ogni persona di scegliere come moderare i contenuti che vede, a quali algoritmi affidarsi per la visibilità dei post e perfino di spostare il proprio profilo da un'app a un’altra, senza perdere connessioni o contenuti. Un vero e proprio internet “su misura”, pensato per mettere l’utente al centro.
Dal suo lancio pubblico nel 2023, Bluesky ha raggiunto oltre 34 milioni di utenti, attirando chi è alla ricerca di un'alternativa più libera e trasparente ai social tradizionali. Ma Graber non si ferma qui: il suo obiettivo è creare un ecosistema aperto dove ogni sviluppatore possa contribuire, costruendo nuove esperienze sociali all’interno dello stesso protocollo.
“La nostra missione è costruire una rete pubblica di conversazione, dove la gente abbia potere e scelta,” ha spiegato Graber.
In un mondo digitale sempre più chiuso e controllato da pochi attori, il lavoro di Jay Graber e di Bluesky rappresenta una boccata d’aria fresca: una visione di internet dove le persone possono davvero essere proprietarie della loro voce online.